Sindoni espone circa 30 opere su temi escatologici, rappresenta il dramma dell’essere umano nella sua dimensione terrena e divina, ricerca nella cellula il quid ancestrale, le sue imaginifiche linee cromatiche sollecitano nell’osservatore profonde riflessioni esistenziali. La mostra rappresenta uno step evolutivo del difficile percorso creativo dell’artista che trova nell’arte il viatico di salvezza di una controversa esistenza densa di colpi di scena, tra esperienze carcerarie, importanti produzioni artistiche coronate da premi prestigiosi e incredibili palcoscenici mediatici.
« Le sue opere – commenta il curatore Marco Eugenio Di Giandomenico – rappresentano un viaggio affascinante nei meandri più nascosti della natura umana, sono vicine a chiunque le osserva in quanto foriere di meditazioni esistenziali connaturate a ogni essere umano. Sono un interessante esempio di arte “sostenibile” per gli aspetti valoriali insiti ».
All’opening, dopo la relazione del curatore Marco Eugenio Di Giandomenico, intervengono il rappresentante del Comune di Como e il presidente della Fondazione Arté Michele Monteleone. Seguono relazioni di Francesca Bertolotto, docente di relazioni pubbliche presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, dello psicologo Donato Santarcangelo, nonché dello stesso Sindoni.A concludere la performance musicale di DANYK – EXTREMITY MUSIC PROJECT di Danila Musikhin e Nicolò Rosso.