04.03.2017 - Scepi Over Ad’Art. 1957 – 2017

Sabato 4 marzo 2017 alle ore 18,30 presso la Galleria della Fondazione Banca del Monte di Foggia, in via Arpi 152, è stata inaugurata la mostra “Scepi Over Ad’Art, 1957 – 2017Dal Futurismo di Depero all’Over Ad’Art di Franco Scepi, conseguenze e condivisioni, da Andy Warhol a Mario Schifano, dai fratelli Norcia a Pongo Painting 3d N.Y.”

L’antologica, organizzata dalla Fondazione Banca del Monte e curata da Gaetano Cristino e Nicola Gentile, ripercorre le tappe più significative delle multiformi e celebri espressioni d’arte del grande “stratega della comunicazione” ma anche le sue “condivisioni”, ossia i lavori realizzati a quattro mani con importanti artisti, da Andy Warhol (viene presentata infatti per la prima volta l’opera doppia Red and Books Over Black, realizzata in tandem a New York nel 1986) a Mario Schifano, dai fratelli Norcia a Pongo Painting 3D N.Y.

La mostra, che gode del patrocinio della Regione Puglia, propone anche i diversi contesti che hanno alimentato la produzione artistica di Scepi, dalla madre pittrice, di cui sono esposte diverse opere, al secolare radicamento in Puglia della sua famiglia nel mondo della comunicazione, dai dipinti giovanili fino all’esperienza delle campagne pubblicitarie di molte importanti aziende, tra cui Campari, in cui fu considerato erede di Fortunato Depero (di Depero sarà esposta una versione di un dipinto storico, “Squisito al selz”), dai manifesti cinematografici, a partire dal fondamentale “L’Uomo di marmo” (1977), divenuto poi “L’Uomo della Pace” (sarà esposto il dipinto originale, che racchiude un altro “mistero”), fino alla documentazione delle azioni #Cancellato, effettuate su 22 importanti monumenti italiani per denunciare il silenzio nei confronti degli invalidi del lavoro.

Non manca la possibilità di vedere uno dei film sperimentali più provocatori di Scepi, “Packaging”, selezionato per la Biennale internazionale del Cinema di Venezia nel 1982, ma il nucleo centrale dell’evento è costituito dalle opere  Over Ad’Art, in una significativa antologica che riassume il pensiero “sotto sopra” dell’artista di matrice Fluxus. Fin dagli anni Sessanta, infatti, Scepi cerca il superamento dell’accettazione enfatica della società delle immagini e dei consumi, tipica degli artisti della Pop Art. Questa presa di coscienza tutta europea, sottolinea Pierre Restany, lo porta a cancellare con la pittura il suo stesso lavoro creativo, “perché tutto non sia solo mercato e consumo”.

La mostra consentedi vedere in anteprima nazionale l’ultima opera ancora inedita di Franco Scepi, “Il vaso di Pandora… ultima la speranza”, dedicata a Papa Francesco, sul cui contenuto “il più clandestino degli storici artisti italiani”, cui si deve l’opera profetica “L’Uomo della Pace” (ispirata dall’allora Arcivescovo di Cracovia Karol Wojtyla), mantiene ancora un assoluto riserbo.

All’inaugurazione della mostra, interviene, con i curatori e l’Artista, anche il critico ed economista della sostenibilità Marco Eugenio Di Giandomenico.

 

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